Adesso i “maestrini“ del mezzofondo abruzzese sicuramente staranno piangendo. In Valle Peligna, in occasione della finale regionale dei Giochi Sportivi Studenteschi di Corsa campestre, gli atleti allenati dai cosiddetti “maestrini” sono stati umiliati. I giovani studenti degli istituti sulmonesi hanno vinto tre titoli dei quattro previsti dal programma ministeriale, dimostrando ancora una volta che ormai il “sapere” del mezzofondo giovanile ha spostato l’asse nella nostra Valle. Si tratta di un gruppo “formato in casa”, molto forte, ben allenato, con piani di lavoro che rispecchiano allenamenti della nuova generazione. Sappiamo che tutto questo fa arrabbiare i “maestrini” dell’altra sponda che, non trovando “lavoro” nella loro zona, si sono spostati nel teramano, così come fanno i ” mercenari” in occasione di eventi bellici. La lezione di Sulmona , rimane l’ultima in ordine di tempo, ed è la chiara dimostrazione che certi inutili interventi nelle sedi istituzionali, da parte di dirigenti istrioni, servono solo a coprire le inefficienze tecniche e le scelte sbagliate. Non serve indossare maglie, tute e borse della nazionale, portate senza merito, per dimostrare di essere “maghetti” del mezzofondo. In questo campo, abbiamo detto già in altre circostanze, occorrono altre qualità. I nostri tecnici a Sulmona, tutto questo, lo hanno capito e grazie alla più sincera umiltà che li contraddistingue, riescono anche a dare lezione di modestia e di ineguagliabile capacità tecnica. Resta ormai il dato inequivocabile, che serve a separare i tecnici presuntuosi, che non costruiscono ma prendono atleti già preparati, dai tecnici umili che in provincia, nonostante le difficoltà di tutti i tipi, sanno dimostrare che in campo i giovani vann